Ho scrutato dentro un nero di seppia
come di buia spelonca, umida e calda
e sulla soglia, alghe e capelli corvini
in nidi aggrovigliati e assassini
e tutto intorno, segni di abitazione
ma non umana, eppure marina
segni scuri e materni
bagnati di strano umore
li sento intonare come una canzone
antica e sicuramente ostile
a chi al suo fato non vuole ubbidire
ché di una sirena la magione
era quella senza errore
ecco dove ho trovato la mia ispirazione
ecco il tempio del terrore
dove curerò la mia maledizione.