agosto 27, 2020

Matriarcato

Mi metto in ascolto 

E con raucedine, l'antica vulva 

vagabonda dello spazio profondo

Mi bisbiglia all'orecchio 

belligerante

e ben vascolarizzata 

"muori, maschio"

 

Sussurra a me 

Le sue manìe e i vaticini

È un suono dai molti barbigli

Argentino e di tenebra 

Ma c'è dell'altro 

Che non mi rivela

 

E per chi sa quale arcano motivo

mi lascia assistere, prima di finirmi

alla madre di tutti i Walpurgis

e in molte le vedo radunarsi

chiamate dai duri, oscuri tamburi della Dea 

le femmine di questo morente mondo

intonare peana e preparasi a dare Battaglia

 

Si alza la radiazione cosmica di fondo 

è il tempo del matriarcato marziale

strepito di milioni di vagine guerriere

rumore umido e per niente urbano

scalpiccìo di milioni di piedi tremendi

sulla terra nuda che palpita

pronta a ricevere sangue e fertilità

così finalmente mi scannano senza pietà.