Ninì squillo di sillabe
Ninive per la Legge e le mappe
solo Ni-nì, nell'intimo mio
desiderio lontano e ignoto
Oh, Ninì
Cosa sono quei rumori ignoranti da dietro le bionde rocce
Cosa quelle grida di
forsennati, predoni
Cosa quel calpestìo scellerato negli antri tuoi aridi
Ninive turbata
Ninive arcigna
Ninive vecchia pietra e argilla
Assolata ti danno assillo niní mia dai molti suoni
Ti angusti e sei Luna crescente
Ninì ricordi te spettinata dal vento
Ninì scapigliata nel deserto
Ninì mura di miele
Violata eppur composta
Rovinata ma Piena di dignità
Decapitata ancor ribelle
Accigliata per un istante
Poi sommamente tranquilla
Per negletti millenni
mia niní, tu tempesta di sabbia
Immensa niní, stoica nella tempesta di scimitarre
Ti siano lievi gli oltraggi
Di coloro che inseguono miraggi
Ninive dalle molte aule
Silenti eppur molto dicenti
A me che, Primo tra i tuoi discenti
Pellegrino vengo a leccarti le ferite
Con lingua bagnata
Nelle acque del Tigri
Tu austera regina
Di Sammu-Ramat compagna di giochi
infantili
Piena di patimenti ma mai di pietà postulante
Ti inabissi e ci grazi, materna salvatrice
E intonando canzoni antiche diventi
Seconda mezzaluna fertile
Ninì feroce sempre
Indecente mai
Ninì cuore di topazi
In mezzo ai fiumi
A mondare i traumi verrò
Con mani imperlate
Del sangue dei nemici
E del fango della nostra cara terra.
Ninì, ninì.
Ninì